Wifi gratuito ovunque

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Sono anni che si parla di poter avere una copertura WiFi globale e gratuita. Ora una azienda statunitense, chiamata Outernet, sta raccogliendo fondi per realizzare un servizio che potrebbe trasformare questo sogno in realtà. Lo scopo dichiarato è quello di portare un collegamento unidirezionale all’intero globo, per distribuire contenuti digitali come una sorta di ‘radiodiffusione’ del terzo millennio.

Il piano tecnologico prevede due fasi. Nella prima il segnale sarà distribuito utilizzando i satelliti geostazionari, per accedervi sarà necessario installare una parabola del tipo utilizzato per i segnali televisivi satellitari. La copertura del servizio, stando ai dati disponibili sul sito, è molto interessante e copre buona parte dell’emisfero settentrionale e della parte meridionale dell’Africa.
Attraverso questo canale l’azienda prevede di mettere a disposizione inizialmente 200MByte di dati al giorno, ma con un piano di crescita che punta a raggiungere i 100Gbyte/giorno.

Sul sito ci sono le istruzioni ed il software per potersi costruire in casa un dispositivo in grado di accedere ai dati, utilizzando hardware non esoterico: si può utilizzare allo scopo un semplice (ed economico) Raspberry PI ed una chiavetta USB compatibile Dvb.

Più interessante è invece il Lantern, un dispositivo portatile che fa da ponte fra le infrastrutture  di Outernet ed i comuni dispositivi in grado di connettersi attraverso il comune wi-fi.

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L’apparato, di dimensioni contenute e coperto di pannelli fotovoltaici, è in grado infatti di ricevere il flusso dei dati, sia dai satelliti geostazionari, sia da altre fonti, come trasmissioni radio o satelliti ad orbita bassa, e di redistribuirli utilizzando una normale connessione WiFi. Il dispositivo può essere utilizzato anche per ricaricare le batterie di un telefono cellulare.

Il limite principale di questo tipo di apparato è nella unidirezionalità del canale, ciò nonostante è una soluzione che rende possibile la distribuzione di contenuti digitali in aree in cui questo tipo di tecnologia è totalmente inaccessibile. Inoltre, se l’azienda riuscirà a rendere disponibile il flusso dei dati attraverso canali alternativi che non richiedano antenne ingombranti per la ricezione – come per esempio costellazioni satellitari del tipo di inmarsat o iridium – lo stesso strumento potrebbe essere utilizzato con grande semplicità anche in condizioni di emergenza, situazioni in cui le infrastrutture tecnologiche mostrano tutta la loro fragilità.

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L'autore

Consulente Informatico, blogger, problem solver, radioamatore. Ho iniziato la mia attività nel 1977 sviluppando sistemi di calcolo nell'area energie alternative e rinnovabili e da allora mi sono sempre interressato delle frontiere della tecnologia. Nel 1984 sono stato fra i pionieri delle BBS, i primi servizi telematici pubblici, e l'anno successivo ho portato in Italia Fidonet, la prima rete pubblica mondiale, che ho coordinato sino al 1994. Sono attivamente su Internet agli inizi degli anni 90, Nel 1998 sono stato fra i primi a credere nella convergenza digitale, arricchendo internet con materiale multimediale, come audio e video, anni prima del Web 2.0. Continuo da sempre ad occuparmi di informatica e di tecnologia con un occhio attento al futuro che ci attende. Continuo a lavorare come consulente informatico, con una specifica competenza in sicurezza, reti di comunicazione, sistemi operativi e tecnologie di virtualizzazione.

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