Digital divide

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Mi dispiace dire che ai tempi della rete fidonet (di cui ho scritto anche qui), il gap tecnologico in termini di telecomunicazioni fra gli USA, il resto del mondo avanzato e la nostra nazione non solo era molto modesto, ma in alcuni casi ci vedeva addirittura avanti rispetto ad altri competitori.

E’ da quegli anni che ho maturato l’idea che la disponibilità di banda – cioè la quantità di dati che è possibile veicolare attraverso una connessione digitale – costituisca un vantaggio competitivo fondamentale per le sfide del nostro futuro. In effetti oggi è lapalissiano che nel mondo moderno giochino lo stesso ruolo che fiumi, strade e ferrovie hanno avuto nella crescita dei popoli nel corso della storia.

In questi anni scelte politiche miopi ci hanno fatto perdere l’autobus ed è oggettivamente sconfortante leggere questi dati: Okkla, una delle società statunitensi che effettua misurazioni delle connessioni dati con il suo ben noto speedtest, pone l’Italia solo al 96° posto su scala mondiale, nonostante il fatto che siamo la seconda manifattura europea ed il nostro posizionamento nel gotah della economia mondiale. Potenza, con 6.38Mbps, è solo al 578 posto dei circa 1500 comuni italiani censiti, seguita a ruota, qualche decina di posti più in basso, da Matera con 6,08Mbps: dati tristemente oggettivi.

okkla

E’ vero che in questi mesi Telecom Italia sta finalmente compiendo un passo in avanti implementando FTTC e VDSL, un mix di tecnologie in fibra ottica e rame che, avvicinando il punto di distribuzione all’utente, consentiranno ad una vasta platea di utenti di raggiungere maggiori velocità. Senza strafare, però: inizialmente saranno 30Mbps in download e 3 in upload, nonostante con VDSL sia possibile raggiungere 26Mbps simmetrici o 52Mbps in download e 12 in upload entro i 300 metri dalla cabina di distribuzione.Se i 30Mbps sono per l’Italia un futuro molto prossimo, c’è da considerare che la media della connettività dei principali paesi europei si attesta oggi intorno ai 30Mbps, come è facile constatare sull’atlante di netindex.

Quando capiremo che la disponibilità di banda è un elemento stategico per la crescita di una nazione, ed ancora di più per lo sviluppo dei territori più svantaggiati, come quelli della nostra regione, non sarà mai troppo tardi.

Foto di Roshan Nikam

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L'autore

Consulente Informatico, blogger, problem solver, radioamatore. Ho iniziato la mia attività nel 1977 sviluppando sistemi di calcolo nell'area energie alternative e rinnovabili e da allora mi sono sempre interressato delle frontiere della tecnologia. Nel 1984 sono stato fra i pionieri delle BBS, i primi servizi telematici pubblici, e l'anno successivo ho portato in Italia Fidonet, la prima rete pubblica mondiale, che ho coordinato sino al 1994. Sono attivamente su Internet agli inizi degli anni 90, Nel 1998 sono stato fra i primi a credere nella convergenza digitale, arricchendo internet con materiale multimediale, come audio e video, anni prima del Web 2.0. Continuo da sempre ad occuparmi di informatica e di tecnologia con un occhio attento al futuro che ci attende. Continuo a lavorare come consulente informatico, con una specifica competenza in sicurezza, reti di comunicazione, sistemi operativi e tecnologie di virtualizzazione.

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