Internet d’estate

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Mancano poche ore all’inizio del periodo più caldo per le ferie, e molti di quelli che possono permettersi un periodo, anche breve, di villeggiatura si ritroveranno a fronteggiare l’annoso problema: come mi connetto ad internet fuori di casa? Domanda annosa che tende a crescere di complessità con l’andare del tempo, visto che le dotazioni tecnologiche della famiglia è più facile che aumentino, e non che diminuiscano.

A meno che non siate diretti in una struttura turistica che offra un servizio di connettività – gratuita o a prezzi ragionevoli – l’alternativa pratica è una sola: un collegamento attraverso le reti mobili telefoniche. In questi giorni siamo peraltro subissati da pubblicità martellanti che decantano i pregi e velocità delle reti di ultima generazione, ma c’è da tenere presente che la disponibilità delle reti 4G è ancora abbastanza scarsina. E’ quindi importante fare una analisi preventiva della copertura che troverete una volta arrivati a destinazione, utilizzando le apposite pagine che i gestori mettono a disposizione e che forniscono una indicazione sufficientemente dettagliata. Per i gestore principali sono queste:

Per gli operatori virtuali, come PosteMobile o CoopVoce, dovete fare invece riferimento alla copertura del gestore della rete fisica alla quale si appoggiano.

La copertura è sempre differenziata a seconda delle tecnologie principali disponibili, ma tenete presente che per navigare decentemente è necessario disporre della copertura di una rete di terza (UMTS) o quarta (LTE) generazione. Al giorno d’oggi la velocità della tecnologia GRPS basta a malapena a consentire lo scambio di email o di messaggi di chat (whatsapp, Telegram ed similia) contenenti solo testo.

Cosa usare per collegarsi? La soluzione più semplice è quella di utilizzare il proprio smartphone. Sia Android che IOS hanno una funzione che consente di condividere la connessione trasformando il telefono un un dispositivo di accesso WiFi. E’ chiamato tethering (mettere al guinzaglio) o hot spot portatile.

Su Android può essere attivata aprendo le impostazioni del telefono e selezionando il menù delle reti. Non c’è uniformità fra le varie versioni, ma la voce che serve è normalmente nel gruppo di menù ‘altro..’. Basta selezionare l’apposita opzione, che nella versione della foto è definita appunto tethering/hotspot portatile per aprire la pagina di configurazione da cui è possibile attivare la funzione, con l’interruttore 0/1, e modificarne i parametri. Normalmente non c’è bisogno di fare nulla, se non vedere quale è la password configurata, spuntando la voce mostra password. Nelle versioni più recenti c’è anche un aomodo pulsantino per la configurazione automatica, per i dispositivi che supportano questo metodo di accoppiamento.

hotspot_android
Su Ios l’opzione si chiama hotspot personale ed è altrettanto semplice da attivare. Anche in questo caso bisogna accedere ad impostazioni e selezionare la voce apposita. Nella seconda pagina c’è l’interruttore per attivare e disattivare il servizio ed, in bella mostra, la password da utilizzare per il collegamento.

hotspot_ios
L’attivazione del tethering non solo disabilita le funzionalità WiFi, ma produce un uso consumo molto più veloce del normale della batteria. E’ quindi opportuno tenere lo smartphone collegato ad una sorgente di alimentazione, per evitare di ritrovarsi in breve tempo a secco. Normalmente, poi, il servizio viene sospeso per il periodo in cui lo smartphone è utilizzato per una comunicazione telefonica. Rimane comunque un servizio efficiente, specie se consideriamo che è sostanzialmente a costo zero. Spegnetelo, però, se non vi serve utilizzarlo: su molte versioni di Android può essere fatto anche direttamente delle icone della barra di stato.

Se non volete sottostare a queste limitazioni l’alternativa è un router WiFi 3G. Una volta erano oggetti difficili da trovare e costosissimi, ma oggi l’offerta è veramente ampia e relativamente economica: si parte da poche decine di euro.

router
Tente presente che ne esistono di varie tipologie. Ci sono, ad esempio, modelli che richiedono l’uso di una chiavetta USB internet esterna: è un cosa che può essere comoda se ne avete una da riciclare, ma nel contempo sono più soggetti a problemi di compatibilità e di affidabilità. Quelli più recenti – come quello della foto – sono invece completamente integrati: basta accenderli e navigare. Piccoli, leggeri e con una buona autonomia della batteria, sono la soluzione ideale per la mobilità: potete portarli facilmente con voi anche in spiaggia o in montagna.
I router esterni utilizzano una propria SIM, prepagata o in abbonamento, che abbia attivo una offerta dati adeguata all’uso che ne andrete a fare.

Il piano tariffario, infatti, è un elemento da ponderare con attenzione, sia per quanto riguarda la quantità di traffico consentito, sia per la tipologia di uso.

I gestori, infatti, non hanno un comportamento omogeneo in merito all’uso del tethering/hotspot portatile o in un router. Alcuni non fanno differenza fra la tipologia di traffico, altri lo tassano a parte, altri ancora hanno un comportamento variabile a seconda del tipo di piano. E’ quindi importante verificare direttamente con il gestore se la soluzione scelta consenta l’uso di questo metodo di accesso.

Altrettanto importante è la quantità di dati a disposizione. Ci sono tipologie di traffico, come lo streaming sia audio che video, che drenano rapidamente le risorse disponibili. Se siete abituati all’uso di una ADSL flat, in mobilità è sicuramente necessario fare un uso più accorto della banda. Tenete quindi sotto controllo i contatori dati, ma meglio ancora utilizzate le apposite app che tutti i gestori mettono a disposizione per verificare i consumi: danno una indicazione molto più affidabile.
Attenzione anche al fatto che il limite soft di molti piani dati, cioè il fatto che all’esaurimento del plafond di traffico ci sia un limite di velocità e non un blocco totale, è più che altro uno strumento di marketing: sia 32 che 64 kBps sono oggettivamente insufficienti alla stragrande maggioranza delle attività che comunemente svogliamo con i nostri dispositivi mobili.

Buone vacanze!

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L'autore

Consulente Informatico, blogger, problem solver, radioamatore. Ho iniziato la mia attività nel 1977 sviluppando sistemi di calcolo nell'area energie alternative e rinnovabili e da allora mi sono sempre interressato delle frontiere della tecnologia. Nel 1984 sono stato fra i pionieri delle BBS, i primi servizi telematici pubblici, e l'anno successivo ho portato in Italia Fidonet, la prima rete pubblica mondiale, che ho coordinato sino al 1994. Sono attivamente su Internet agli inizi degli anni 90, Nel 1998 sono stato fra i primi a credere nella convergenza digitale, arricchendo internet con materiale multimediale, come audio e video, anni prima del Web 2.0. Continuo da sempre ad occuparmi di informatica e di tecnologia con un occhio attento al futuro che ci attende. Continuo a lavorare come consulente informatico, con una specifica competenza in sicurezza, reti di comunicazione, sistemi operativi e tecnologie di virtualizzazione.

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