Windows 10 ed il menù start

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Nonostante Windows 10 abbia introdotto un grande numero di innovazioni certamente interessanti, rimangono molto discutibili alcune delle scelte del colosso di Redmond, specie considerando che “10” sembra destinata ad essere la versione definitiva di Windows.

Quella che è più evidente nell’uso quotidiano rimane legata al famigerato menù start. Abortita la scelta della versione a piastrellone mediata da telefoni e tablet, Microsoft è approdata ad un nuovo look che è una mediazione fra il vecchio ed il nuovo. Rispetto a quello di 8 ed 8.1, il menù di Windows 10 è sicuramente più funzionale e stiloso.  Ma nell’uso quotidiano continua a non reggere il confronto sotto il profilo funzionale con quello di Windows 7.
Certo, le icone animate sono belle come gadget, ma l’idea di fondo è che il menù serva a lanciare i programmi, ed a tenere ordinata la base di software applicativo. Io ho sempre fatto largo uso di una profonda strutturazione, di programmi e di dati, in ‘cartelle’, e trovo del tutto inconcepibile la totale mancanza di flessibilità dell’elenco presente nella parte sinistra. Mi sembra quasi come voler pretendere di dover mettere tutti i file in una sola directory del disco fisso!
Ma tanti utenti si sentono veramente persi utilizzando un menù così rigido e poco personalizzabile.

Che la scelta in windows 8.x fosse motivata dalla necessità di promuovere le applicazioni metro (ora rinominate universal apps) è del tutto evidente. Ma credo sia altrettanto evidente che il tentativo non ha dato i suoi frutti se anche Microsoft lo sta nei fatti abbandonando, come è testimoniato dalla eliminazione della versione metro del client di Skype – che è ora disponibile solo in versione desktop. Aggiungo che la presenza della doppia modalità è fonte di disorientamento per tanti utenti, che non ne comprendono minimamente il significato.

Dal mio punto di vista il menù, così organizzato, può andare bene per chi utilizza il computer per diletto e, soprattutto, non ha un numero rilevante di applicazioni: lo stesso limite massimo di 500 voci è del tutto inconcepibile in un prodotto del 2015!

Esiste però la possibilità di resuscitare il vecchio formato di menù grazie ad una utilità freeware, già disponibile per windows 8.x, denominata classic shell. Può essere scaricata dal sito dell’autore su www.classicshell.net ed è disponibile anche in lingua italiana.

Classic Shell si affianca al menù originale Microsoft, senza rimpiazzarlo e senza alterarne la configurazione. Si presenta con un set di opzioni grafiche e funzionali che consentono di personalizzarlo secondo i propri gusti: è possibile optare per un menù ad una sola colonna in stile xp, oppure scegliere il formato più evoluto ed ergonomico di windows 7.

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I due formati coesistono, per cui è sempre possibile richiamare la versione Microsoft, o cliccando sulla apposita icona presente in classic shell, oppure utilizzando la scorciatoia di tastiera maiuscolo+tasto windows, dato che la pressione del tasto windows è riassegnata a classic shell.
Viene sostituito anche il menù contestuale richiamabile con il tasto destro del mouse sull’icona del menù start, ma anche in questo caso la versione originale rimane richiamabile con la scorciatoia standard di windows 10, tasto windows+x.

Sia queste funzioni, che molte altre – sia funzionali che grafiche – possono essere personalizzate in ogni momento intervenendo sulla configurazione del programma, accessibile attraverso il succitato menù contestuale.

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Il pacchetto incorpora anche una utilità aggiuntiva, denominata classic explorer, che consente di personalizzare la configurazione delle finestre dell’explorer,  il sistema di gestione dei file di Windows, e di aggiungere alcune funzionalità. E’ un bonus che è comunque indipendente dal pacchetto principale, e che si può non installare senza alterare il funzionamento del componente chiave.

E’ un prodotto ben congegnato, che restituisce in maniera semplice e veloce alcune funzionalità chiave di Windows molto care a tantissimi utilizzatori del sistema operativo, e la cui mancanza nelle nuove versioni del sistema operativo costituisce una delle remore più forti all’aggiornamento.

Il programma è freeware, ma sul sito dell’autore è possibile effettuare una donazione per supportare lo sviluppo del prodotto. E’ un gesto concreto di sostegno a chi dedica tanto sforzo per produrre qualcosa di utile, senza scegliere la strada più facile di imbottirlo di fastidioso materiale pubblicitario.

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L'autore

Consulente Informatico, blogger, problem solver, radioamatore. Ho iniziato la mia attività nel 1977 sviluppando sistemi di calcolo nell'area energie alternative e rinnovabili e da allora mi sono sempre interressato delle frontiere della tecnologia. Nel 1984 sono stato fra i pionieri delle BBS, i primi servizi telematici pubblici, e l'anno successivo ho portato in Italia Fidonet, la prima rete pubblica mondiale, che ho coordinato sino al 1994. Sono attivamente su Internet agli inizi degli anni 90, Nel 1998 sono stato fra i primi a credere nella convergenza digitale, arricchendo internet con materiale multimediale, come audio e video, anni prima del Web 2.0. Continuo da sempre ad occuparmi di informatica e di tecnologia con un occhio attento al futuro che ci attende. Continuo a lavorare come consulente informatico, con una specifica competenza in sicurezza, reti di comunicazione, sistemi operativi e tecnologie di virtualizzazione.

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